Cogenerazione industriale da copertina: Il Giornale di Vicenza

A distanza di un anno il Giornale di Vicenza ci dedica un altro bellissimo articolo.

Ecco l'articolo integrale:
PMI DA COPERTINA DOPO IL CONTRATTO CON IL "BIG" SVEDESE
BioBrent ha firmato con Scania l'esclusiva per l'Italia per i motori diesel
La casa-Madre le ha dedicato la sua rivista mondiale

In un Paese in cui le imprese pagano la bolletta più cara d'Europa - quasi il 30% in più della media europea per l'energia elettrica e il 14% per il gas secondo uno studio della Cgia di Mestre - qualsiasi risparmio diventa un vantaggio competitivo. Questa è una delle ragioni della crescita di BioBrent, azienda di Noventa che dal 2007 realizza impianti di cogenerazione "su misura" che producono energia elettrica e calore. L'altra è che ha saputo ingegnerizzare impianti sia a olio vegetale (come colza e soia) che a gas ad alte prestazioni per i quali è diventata un punto di riferimento. Di recente ha siglato infatti un contratto di esclusiva per l'Italia con Scania per i motori diesel da convertire a olio vegetale e proprio l'azienda svedese ha dedicato a BioBrent e al suo fondatore Giovanni Brentan la copertina della rivista di settore che distribuisce in tutto il mondo in tre lingue.

LA JOINT VENTURE. «Tecnologia italiana con il cuore Scania. BioBrent genera grandi risparmi per i propri clienti» il titolo del periodico con il quale Scania ha promosso a livello internazionale la collaborazione con BioBrent. Un'impresa nata dalla passione di Giovanni Brentan per i motori nella quale ha poi coinvolto anche la sorella Paola, oggi amministratrice delegata di BioBrent. «In un solo anno - spiega l'ad - abbiamo acquistato da Scania Italia una trentina di motori diesel Dc16xpi da convertire a olio vegetale, numeri che hanno incuriosito la casa madre svedese con la quale è nata una joint venture. Il motore diesel, che Scania ci supporta nel migliorare, si è rivelato come pensavamo altamente performante; ribattezzato BB16OVP (BioBrent 2016 olio vegetale puro) vanta un record di accensione di 8.600 ore anziché le 8.000 di altri motori e consuma il 10% in meno di carburante che per un'industria da 2 milioni di Kwh l'anno si traduce in un risparmio di 50 mila euro». È proprio con questi motori che BioBrent sta effettuando il revamping di tutti gli impianti di cogenerazione ad olio vegetale che ha installato fino al 2012 e che continueranno a maturare gli incentivi garantiti per le energie rinnovabili ancora per 10 anni. Il futuro però è nel gas.

LA COGENERAZIONE. La cogenerazione è adatta a imprese che consumano dai 200 kwh l'anno in su e BioBrent copre ormai tutti i settori industriali. Con la cogenerazione si producono benefici sia economici che ambientali: sono impianti che richiedono il 35% di carburante in meno rispetto alla produzione separata di energia elettrica e calore e la maggiore efficienza comporta, a parità di potenza, meno emissioni. «Inoltre il totale recupero del calore e le minori dispersioni insieme al taglio delle accise - sottolinea Paola Brentan - nelle aziende con forti consumi generano risparmi vicini al 60% rispetto all'approvvigionamento tradizionale di energia elettrica e gas. Più le aziende sono energivore, più risparmiano - precisa -: ad esempio, un impianto da un Megawatt all'ora di energia elettrica e un Megawatt all'ora di calore comporta un investimento da un milione di euro ma si ripaga in 8 mesi. E per questi grandi impianti a gas stiamo convertendo, in particolare, motori Rolls-Royce Mtu».

LE PROSPETTIVE. L'azienda di Noventa occupa una ventina di addetti e ha superato i 6 milioni di euro di fatturato; per l'anno prossimo Bio-Brent punta però a chiudere a 8milioni: «Nel mercato della cogenerazione a olio vegetale particolarmente difficile, ormai siamo rimasti solo noi - sottolinea Paola Brentan - questo comporta interventi in Italia su circa 350 motori, inoltre abbiamo già acquistato 4 impianti da società fallite per un totale di 3 Megawatt che riversiamo in rete e per i quali il Gse ci riconosce gli incentivi per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Intanto, con la ripresa, le aziende hanno ancora più bisogno di energia e noi possiamo realizzare impianti per ogni esigenza che producono risparmi reali. E se un tempo bisognava convincere le imprese a passare alla cogenerazione, oggi non vorrebbero fermare gli impianti nemmeno per la manutenzione».

L'azienda assume
Per far fronte alla crescita BioBrent necessita di incrementare del 50% il personale e dalla ricerca di una decina di addetti tra motoristi, elettricisti ed idraulici. Ma, come altre imprese, fai conti con la penuria di figure tecniche. «Sembrano professionalità introvabili sul territorio - spiega PaolaBrentan - per questo ci siamo avvicinati al mondo della scuola, in particolare all'Istituto Masotto di Noventa dove abbiamo incontrato gli studenti». Le imprese si contendono le figure con una preparazione tecnica e sono disposte a pagarle molto bene: «Un bravo tecnico-sottolinea l'ad di Biobrent - nella nostra azienda guadagna più di un ingegnere. Nell'attesa che si diplomino i tecnici di cui abbiamo bisogno, inizieremo a formare il personale in azienda».